Forti d’Ancona
“La mattina del 24 maggio 1789 (alle ore 7 italiane) spaventò tutti gli anconitani in modo straordinario. Ebbe la città una scossa orribile congiunta ad una detonazione spaventevole, per cui si aprirono molte porte degli appartamenti, si rovesciarono alcuni muri, e quasi tutte le vetrate si infransero.
Videsi il cielo coperto di fuoco, e densa nube oscura, che tramandava disgustoso odore: ed i sassi intanto piovevano su i tetti.
Ignorandosi la causa, molti credettero che battesse l’ultim’ora del mondo: e però la costernazione fu indescrivibile. Ma saputosi poco dopo ch’erasi incendiata la polveriera del baluardo S. Pietro, ognuno si rallegrò; e corse affollato il devoto popolo ai sagri tempj ed ai confessionali onde ringraziare il sommo Iddio e per purgare ancora la propria coscienza.
Diffatto, ad eccezione del polveri sta, niuno morì" [tratto da: Antonio Leoni, Ancona illustrata, Ancona, Tip. Baluffi, 1832].
Ancona, i suoi baluardi e le sue fortificazioni costituiscono il tema del laboratorio che RaccontidiCittà sta conducendo in collaborazione con il Centro Sperimentale di Fotografia Amici di Carlo del Circolo Culturale "Il Faro", sito nel centro storico del capoluogo dorico.
Il progetto rientra nell'ambito di una più ampia riflessione sulle affinità e sulle innumerevoli possibilità di incontro fra l'arte della fotografia e quella del racconto.
S.S.