Il forte della signorina G.
"… leggo il passare dei secoli su queste pietre scalfite dall’uomo, modellate dalla pioggia e dal vento, macchiate dal dilagare del muschio. Lo stesso tempo che vergherà di rughe il mio viso di velluto, che già proietta la sua inesorabile ombra sul dorso candido delle mie belle mani dalle unghie laccate di rosso vivo?"
Dalle pagine un po’ ingiallite del suo diario di fine anni Cinquanta, l’immaginaria signorina G. che vive sul Bastione S. Pietro di Ancona ci racconta il ciclico rifluire di pensieri che oscillano fra la ricerca di protezione, il senso di oppressione e la voglia d’evadere, per approdare all’ansia dello scorrere del tempo.
In mostra fino al 5 luglio (dalle 17:30 alle 19:30) a Palazzo Camerata di Ancona i lavori di Paola Bellucci, Fabrizio Berni, Rosella Centanni, Daniela Chiavacci, Silvia Traginelli, Raffaele Romagnoli e Giuseppe Vecchiotti, che hanno partecipato al laboratorio congiunto di fotografia e scrittura Forti d’Ancona organizzato da RaccontidiCittà in collaborazione con il Centro Sperimentale di Fotografia Amici di Carlo e grazie al coordinamento di Stefania Giuliani della Legatoria Librare, Francesca Manzotti e Ivana Pellegrini.
S.S.